Parigi — la Città delle Luci, del romanticismo e dei croissant — a volte online si ritrova con una reputazione un po’ più scura. Spesso sentirai chiedere: “Parigi è pericolosa?” o “Quali zone dovrei evitare?” Da chi ci vive da oltre dieci anni, posso dirti: Parigi è ben lontana dall’essere una città pericolosa. Come ogni grande capitale, ha i suoi lati particolari e momenti in cui è bene stare attenti, ma la maggior parte del tempo è semplicemente vibrante, vivace e completamente sicura — soprattutto se viaggi con un po’ di buon senso.
La realtà: Parigi è sicura (ma resta sveglio in strada)
Mettiamo subito in chiaro una cosa: milioni di visitatori esplorano Parigi ogni anno senza problemi. I crimini violenti contro i turisti sono estremamente rari. Quello a cui devi invece fare attenzione sono borseggi e truffe — i classici tranelli di basso livello che si trovano in qualsiasi grande città turistica, da Roma a Barcellona o New York.
I luoghi più comuni per borseggiatori o truffatori sono anche quelli più visitati:
- Torre Eiffel, Louvre, Sacré-Cœur, Notre-Dame
- Linee metro 1, 4 e 12 (che collegano molte zone turistiche)
- Principali stazioni ferroviarie come Gare du Nord e Châtelet–Les Halles
Il consiglio è semplice: appena qualcuno capisce che sei turista — macchina fotografica in mano, mappa aperta, parli inglese — potresti diventare un bersaglio per i soliti furbetti. Tieni la borsa chiusa e davanti a te, chiudi bene le tasche e non lasciare il telefono sul tavolo del caffè. Ti assicuro che questi consigli valgono a Parigi come in qualsiasi altra parte del mondo.
Le truffe che potresti incontrare
Le truffe parigine hanno un che di teatrale — a volte quasi divertenti, se le noti prima che notino te!
- 🎲 Il “Bonneteau” (il gioco delle tre carte) vicino a Montmartre o alla Torre Eiffel: un gruppo si raduna intorno a qualcuno che mescola piccoli bicchieri o carte. Sembra un gioco divertente, ma è truccato — perderai soldi, mentre i borseggiatori agiscono tra la folla.
- 🎁 Il trucco del braccialetto al Sacré-Cœur: qualcuno ti lega al polso un “braccialetto dell’amicizia” prima che tu possa dire di no — poi ti chiede 10€.
- 📝 Firme false vicino al Louvre o Notre-Dame: qualcuno finge di raccogliere firme per una causa, mentre un complice ti controlla le tasche.
- 🚕 Stangata dai tassisti: assicurati sempre che il tassametro sia acceso o, meglio, usa app affidabili come G7 o Bolt.
- 💼 Venditori ambulanti (“vendeurs à la sauvette”) intorno alle zone turistiche: vendono portachiavi, souvenir della Torre Eiffel o bottiglie d’acqua. Non sono pericolosi — molti sono amichevoli e cercano solo di guadagnare — ma i prezzi sono spesso trattabili, quindi non esitare a negoziare un po’.
La cosa importante da ricordare è che queste truffe vivono dove ci sono i turisti — intorno ai grandi monumenti e nei luoghi affollati. Quando ti addentri in quartieri più locali, questa faccia di Parigi quasi sparisce.
Quartieri: dove rilassarti e dove restare all’erta
Parigi è fatta di 20 arrondissement, ognuno con una personalità tutta sua. La maggior parte delle zone è completamente sicura, anche di sera. Ma, come in ogni capitale, ci sono alcuni posti che possono risultare meno confortevoli dopo il tramonto.
🚉 Intorno alle grandi stazioni ferroviarie
Le aree intorno a Gare du Nord, Gare de l’Est e Gare de Lyon possono diventare caotiche, specialmente a tarda sera. Vedrai viaggiatori, venditori ambulanti e a volte persone in difficoltà. Di giorno va bene — spesso prendo un espresso veloce prima di un viaggio — ma di notte tieni la borsa vicino e evita di fermarti troppo a lungo all’esterno.
🌆 Alcune zone dei 18°, 19° e 20° arrondissement
L’18° arrondissement ospita il meraviglioso Montmartre, ma le zone intorno a Barbès–Rochechouart o La Chapelle possono risultare opprimenti per chi è alla prima visita. Il 19° e il 20° (vicino a Belleville, Porte de la Villette) sono vivaci, multiculturali e pieni di carattere — a me piace molto passeggiarci di giorno per l’arte di strada e i pasti economici — ma la notte è meglio restare sulle strade principali o prendere un Uber.
Non sono quartieri “pericolosi” — sono solo parti reali, trafficate, a volte un po’ disordinate di una città viva.
Zone sicure e affascinanti dove alloggiare
Se preferisci un’atmosfera più tranquilla, da cartolina, ecco alcuni quartieri che consiglio sempre agli amici che vengono a trovarmi:
- Le Marais (3° e 4°) – alla moda, storico, pieno di piccoli musei e caffè.
- Saint-Germain-des-Prés (6°) – fascino parigino classico, gallerie d’arte e caffè accoglienti.
- Quartiere Latino (5°) – giovane, vibrante, pieno di librerie e vita da studente.
- Canal Saint-Martin (10°) – rilassato e trendy, ottimo per un picnic in una giornata di sole.
Qui vedrai i locali che portano a spasso i cani, chiacchierano sulle terrazze o giocano a pétanque nel parco — scene che spezzano completamente lo stereotipo della “Parigi pericolosa”.
I consigli di sicurezza di Jean (da un locale che ama girare)
- Tieni la borsa chiusa e davanti a te sui mezzi pubblici.
- Evita parchi o vicoli deserti a tarda sera, soprattutto se sei da solo.
- Usa app di trasporto ufficiali (RATP, Citymapper) per pianificare percorsi sicuri ed efficienti.
- Negozia con gentilezza con i venditori ambulanti — spesso un sorriso funziona meglio di un secco “no”.
- Ascolta il tuo istinto: se una situazione ti sembra strana, allontanati senza problemi.
Ricorda, Parigi non è una città che vuole ingannarti — è una città che premia chi resta curioso ma prudente.
Considerazioni finali: la vera Parigi è calda, viva e accogliente
Parigi non è pericolosa — è umana. È un posto dove l’arte incontra il caos, la bellezza la realtà, e ogni angolo di strada racconta una storia. Sì, potresti incontrare un truffatore alla Torre Eiffel o un venditore insistente a Montmartre, ma incontrerai anche sconosciuti gentili, proprietari di caffè generosi e compagni di viaggio che si innamorano di questa città ogni giorno.
Stai attento, ma non avere paura. Prendi la metro (anche la trafficata linea 12, va benissimo!), esplora quartieri, goditi un bicchiere di vino sulla Senna e lascia che ti perdi un po’ — in sicurezza.
Perché alla fine, Parigi non vuole spaventarti. Vuole stupirti.

